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Chi siamo

La nostra Storia

Le cosiddette Law Clinics sono delle attività previste nell'ambito delle Law Schools anglosassoni, grazie alle quali è data la possibilità, agli studenti, di mettere in pratica le conoscenze acquisite, offrendo un patrocinio qualificato e gratuito a clienti di non molte sostanze, i quali li "ricambiano" con l'interesse giuridico di cui il loro caso è portatore.

Anche se in Italia una simile attività non sarebbe possibile, se non altro perché nessun altro al di fuori degli Avvocati è abilitato a difendere in giudizio, il progetto “Laboratorio di teoria e pratica dei diritti” si ispira al modello delle law clinics, attive prevalentemente nei Paesi anglofoni e in specie nelle università nordamericane (Stati Uniti e Canada), dove costituiscono ormai una tradizione consolidata.

Con il “Laboratorio di teoria e pratica dei diritti” si intende istituire una prima forma di sperimentazione, attraverso la partecipazione di ricercatori e studenti allo studio e alla discussione di casi giurisprudenziali, sotto i diversi profili sostanziali e procedurali, con l'obbiettivo di giungere alla stesura di pareri o ricorsi. Il Laboratorio si avvale del coinvolgimento di ricercatori esperti nelle diverse discipline del diritto positivo (in particolare del diritto pubblico, amministrativo e internazionale) e dei profili storico-giuridici e filosofico-giuridici. Inizia la sua attività nell'ambito del diritto dell'immigrazione e dell'asilo – che, oltre ad essere un tema di particolare attualità la cui disciplina è in continua evoluzione, consente di affrontare lo studio dei casi concreti sotto molteplici profili disciplinari – ponendosi, tuttavia, l'obiettivo di ampliare il proprio raggio di azione, imponendosi come laboratorio formativo e di ricerca a tutto campo, attivo a stretto contatto con la pratica giuridica.

Il ristretto cenacolo fondativo del Laboratorio, sorto nell'A.A. 2009 - 2010, era composto solo da Enrica Rigo, Antonello Ciervo, Angela Condello, Fabrizio Mastromartino, Leonardo Pace, Giuliano Serges, Simone Spina e Maria Teresa Veltri. Gli incontri avvenivano in maniera saltuaria, mentre il grosso della comunicazione era posto via email.

Grazie alla promozione del direttore del Dipartimento di Storia e Teoria generale del Diritto,Emanuele Conte, l'attività della nostra "Law Clinic" si è in breve ampliata, tanto che già nelrapporto di autovalutazione del Dipartimento del maggio 2010, la Law Clinic figurava nel paragrafo "le grandi iniziative culturali e le relazioni internazionali".

Nel corso di un anno, il Laboratorio ha esteso tanto la sua composizione, quanto la sua attività. Ai partecipanti è stata data la possibilità di imparare a scrivere un ricorso al T.A.R., confrontarsi con Avvocati dell'Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, studiare la normativa e la giurisprudenza relativa ai principali problemi del diritto all'immigrazione e, da ultimo, redigere dei veri e propri pareri su questioni giuridiche legate a temi d'attualità (come, ad esempio, la recente sent. 21799 del 2010 SS. UU. civ. e il caso, notissimo, degli immigrati saliti sulla gru a Brescia).

Il Laboratorio, inoltre, ha collaborato, promosso scambi culturali, ottenuto finanziamenti, organizzato e partecipato a incontri con il Servizio Civile Internazionale e l'ass. Laboratorio 53 all’interno di “Yourope for rights”, la Commissione Europea - Europe for Citiziens Programme - sui diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, il Corso di Tutela Internazionale dei Diritti Umani dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II, l’Associazione Yo Migro, Save the Children, l'ass. Diritti per tutti di Brescia, l'ass. Todo Cambia di Milano e l'A.S.G.I.

La finalità ultima del Laboratorio è quella di acquisire delle conoscenze tali da poter stendere dei veri e propri pareri e delle ricerche esaurienti da fornire gratuitamente gli Avvocati ed alle Associazioni che si occupano dei diritti dei migranti, oltreché di produrre pubblicazioni scientifiche sui temi studiati, promuovendo così la carriera di giovani studiosi non ancora laureati.

I nostri obiettivi

Obiettivo centrale del Laboratorio è di offrire agli studenti un’occasione formativa qualificata mediante modalità didattiche innovative e sperimentali. L'adozione di una metodologia pratico-applicativa ha come fine anche quello di produrre, come risultato delle attività laboratoriali, materiali ad uso interno che, eventualmente, possano confluire in studi intesi alla pubblicazione su riviste di profilo scientifico.

Il Laboratorio intende poi orientare la sua attività alla sensibilizzazione della comunità accademica e del più ampio ambiente della cultura giuridica sui temi della tutela dei diritti e della protezione giurisdizionale dei soggetti deboli.

Inoltre, il Laboratorio rappresenta un’occasione di confronto per i diversi ricercatori coinvolti nell’organizzazione e nello svolgimento delle attività seminariali, favorita dalla scelta di ambiti tematici interdisciplinari, che richiedono competenze specifiche nonché la capacità di metterle in comunicazione e di condividerle.


Infine, il Laboratorio promuove l'interazione con analoghe esperienze formative attive in Italia, mediante la condivisione delle proprie attività e dei risultati di ricerca ottenuti, con l'obbiettivo di favorire la mobilità degli studenti per garantire un percorso didattico quanto più ricco possibile.

La nostra metodologia

Il Laboratorio adotta una metodologia integrata, teorico-dogmatica e pratico-applicativa. Assume come dimensione fondamentale per l'analisi dei testi normativi – per la loro interpretazione e corretta comprensione – il momento dell'applicazione ai concreti casi giuridici, considerati elementi essenziali dell'attività interpretativa, sia essa svolta sul piano dell'indagine scientifica sia essa affrontata sul piano della pratica legale. Con questa metodologia si intende riprodurre, riflettendone le specifiche modalità, l'attività cognitiva e al contempo pragmatica quotidianamente svolta dall'operatore giuridico, nella quale il caso concreto e gli strumenti normativi attraverso cui il fatto assume senso giuridico appaiono intrecciati e virtualmente inseparabili nel processo interpretativo.

La metodologia (adottata sin dalla prima realizzazione sperimentale, attualmente in corso) si compone di quattro momenti, di seguito schematicamente riassunti:

  • presentazione del caso e discussione della strategia processuale o stragiudiziale;
  • ricerca degli strumenti normativi: studio e analisi degli elementi rilevanti;
  • analisi della giurisprudenza rilevante per il caso in esame;

preparazione di un atto (parere o ricorso) e successiva discussione.

I nostri incontri

Gli incontri sono aperti a chiunque e si svolgono nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi "Roma Tre", aula 248 (via Ostiense, 163 - 00154 Roma, II piano) ogni venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 16.00.

La partecipazione al Laboratorio per un anno, da parte degli studenti della Facoltà di Giurisprudenza della Facoltà di Roma 3, da diritto a crediti formativi.

Sono attualmente membri della Law Clinic: Caterina Bove, Carlo Caprioglio, Daniele Chinni,Antonello Ciervo, Angela Condello, Irene Creta, Riccardo De Paolis, Gilda Diotallevi, Flavia Fornari, Federica Frattaroli, Elisabetta Frontoni, Tatiana Guarnier, Nicola Landolfi, Fabrizio Mastromartino, Filippo Mattioli, Tatiana Montella, Leonardo Pace, Leda Pinto, Federica Porcellini, Enrica Rigo, Laura Ronchetti, Guido Saleppichi, Giuliano Serges, Simone Spina, Serena Totino, Maria Teresa Veltri, Paolo Vincenzo, ...

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